Igor Strawinsky: Histoire du soldat
Sabato 4 agosto h. 18.30 Montemarcello, La Marrana arteambientale (solo su prenotazione)
In collaborazione con Paganini Genova Festival – Carro Felice
Igor Strawinsky: Histoire du soldat
Musicattore Luigi Maio
Violino Valerio Giannarelli – Clarinetto Danilo Zauli – Fagotto Luigi Tedone – Tromba Riccardo Pasquini – Contrabbasso Danilo Grandi – Percussioni Daniele Lunardini
Igor Stravinskj: Histoire du soldat
Part 1
Marche du soldat
Petit airs au bord du ruisseau
Reprise: Marche du soldat
Pastorale
Petite airs au bord du ruisseau (reprise)
Part 2
Marche du soldat (reprise)
Marche royale
Petit concert
Trois danses 1. Tango; 2. Valse; 3. Ragtime
Danse du diable
Petit choral
Couplets du diable
Grand Choral
Marche triomphale du diable
Reduce dal successo radiofonico di Façade (in onda dal Quirinale lo scorso 11 Marzo su Radio3), Luigi Maio torna al Festival Paganiniano di Carro per festeggiare, con l’Ensemble Hyperion, il Centenario dell’Histoire du Soldat!
Nel 1918, per ovviare alla crisi del dopoguerra, Igor Stravinsky crea uno spettacolo itinerante, «agile come un concerto ed emozionante come un’opera»; una sorta di «Carro di Tespi» per girare di pazza in piazza. Si tratta dell’Histoire du Soldat, spettacolo in cui il testo di C.F. Ramuz, incastonato alle note dell’ensemble stravinskiano, narra le vicende di un Soldato che, sulla via di casa, incontra il Diavolo a cui dona il violino (l’anima) per un libro magico che procura denaro. Ricco ma fuggito da tutti, il Soldato strappa il libro e si rimette in cammino: raggiunto l’ultimo dei reami, il militare guarisce la Principessa col violino sottratto al Diavolo. Questi maledice i due: chi uscirà dal reame, cadrà in suo potere. Novello Principe, il protagonista vuole rivedere la madre ma, superata la frontiera, viene trascinato via dal Diavolo, sotto gli occhi della Principessa. Scritta e musicata con profetica intuizione, L’Histoire è una favola esemplare e divertente che, nel coniugare farsa e tragedia, anticipa l’impasse in cui si trova oggi la società contemporanea. Come spiega Luigi Maio, «l’ignavo protagonista, nel cedere, con l’anima, l’originaria cultura popolare, non ha avuto ancora accesso alla cultura elitaria e non sa come spendere i soldi guadagnati. Si ritroverà in mano solo spettri di carta. Nello scoprire che “non è il cibo che conta, ma l’appetito!”, stanco dell’insipido benessere, l’inappetente ex militare straccerà il libro per divenire ex miliardario! Nel volere il Tutto senza bramarlo davvero, il Soldato non esiterà a gabbare Paradiso e Inferno: per fuggire ogni responsabilità, egli varcherà i limiti estremi, oltre i quali c’è il Niente destinato ai vili danteschi, “coloro che visser sanza ‘nfamia e sanza lodo”». Opera didattica e d’intrattenimento, L’Histoire du Soldat è spesso ritenuta côté sonoro e coreografico del Cubismo: grazie alla spettacolarità della sua interpretazione, il poliedrico Musicattore® ha aggiunto un’impronta futurista a un capolavoro che potrebbe farsi anello di congiunzione tra Picasso e Marinetti, quasi ad anticipare «con maggiore originalità l’attuale rap». Giudicato massimo interprete di questo primo esempio di Teatro da Camera, Luigi Maio porta in scena L’Histoire du Soldat in rappresentanza italiana della Fondazione Igor Stravinsky di Ginevra, presieduta da Marie Stravinsky, bisnipote del genio musicale (e teatrale) di San Pietroburgo. Nel coinvolgere sul palco l’ottimo Ensemble Hyperion, Luigi Maio rivendica una sorta di ‘genovesità’ del Soldat: nata su ispirazione del ‘ligure’ Pablo Picasso (il cui nonno Tommaso era di Sori), strizzando l’occhio al diabolico virtuosismo di Niccolò Paganini, L’Histoire ha così trovato in Luigi Maio (un altro genovese!) l’interprete di riferimento. A un secolo dalla fine della Grande Guerra, la rappresentazione di oggi vuole celebrare il centenario del Soldat di Stravinsky, una favola che, non a caso, si svolge «tra Belsito e Pieve al Mar». Lo spettacolo, patrocinato dalla Fondation Igor Stravinsky di Ginevra, rientra nella programmazione di “Carro Felice”, rassegna nata in collaborazione con l’Associazione Amici di Paganini.
LUIGI MAIO: autodefinitosi Musicattore®, è attore, musicista, autore e regista. Porta in scena i suoi spettacoli con i Solisti della Scala, Virtuosi Italiani, Windkraft Ensemble, Ensemble Hyperion, FORM e ORT, Orchestra del Regio di Parma, Orchestra del Carlo Felice, Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, Roma Sinfonietta, etc. Dal Piccolo di Milano all’Argentina di Roma, dal Teatro alla Scala al Petruzzelli di Bari, Maio ha collaborato con solisti e direttori come Donato Renzetti, Bruno Canino, Marcello Panni, Mario Ancillotti, Francesco D’Orazio, Mario Brunello, Massimiliano Caldi, Alessandro Ferrari, Michele Mariotti, Alberto Martini, Kasper De Roo, Giorgio Bernasconi, Danilo Marchello, Alessandro Cadario, Tonino Battista, Sergio Pellegrini, Francesco Lanzillotta, etc. Ospite a Uno Mattina e Striscia la Notizia, Maio riceve il Premio dei Critici di Teatro (quale innovatore del Teatro da Camera e codificatore del “Teatro Sinfonico”©) e il Premio Ettore Petrolini. È Testimonial UNICEF nell’avvicinare i giovani al Teatro e alla Musica. I suoi successi comprendono classici di repertorio e opere da lui scritte e musicate: Histoire du Soldat, Pierino e il Lupo, Façade, Peer Gynt, Un piccolo flauto magico, Gli elisir di Dulcamara, etc. Ospite all’Ambasciata Italiana a Londra col suo “Inferno da Camera” (definito dal medievista Francesco Mosetti Casaretto «il primo Dante in ‘3D’» e premiato dall’Istituto Nazionale di Studi Italiani di Villa Durazzo), è rappresentante in Italia della Fondation Igor Stravinsky di Ginevra, presieduta da Marie Stravinsky, quale massimo interprete dell’Histoire du Soldat. Ha curato la voce «Histoire du Soldat» per il Dizionario Stravinskiano edito dalla Fondazione ginevrina. Per il Tenore Francesco Meli, ha composto un Sonetto per canto e pianoforte, eseguito con successo alla Scala di Milano. Domenica 11 Marzo 2018, Maio ha debuttato al Quirinale con la sua applaudta versione italiana di Façade, opera da camera di William Walton, su testi di Edith Sitwell, accompagnato dall’OSN Rai per la diretta radiofonica di Radio3.
Per informazioni e prenotazioni 0187.731214 sdclaspezia@libero.it