Quel diabolico Paganini!
Mercoledì 5 agosto – h. 18:00 – Conferenza – Concerto
Carro – Casa Paganini – Centro Multimediale e Museale
Paganini ed il suo amore per la chitarra nella musica da camera
A cura del violinista Marco Fornaciari ed il chitarrista Domenico Lafasciano e con l’intervento dello studioso Giovanni Accornero.
Con la storica chitarra appartenuta a Niccolò Paganini: chitarra Ory-Koliker costruita a Parigi nel 1797. Lafasciano presenterà, in prima esecuzione assoluta, una sua composizione intitolata “Preludio stravagante- Omaggio a Niccolò Paganini”.
Mercoledì 5 agosto – h. 20.30 – Concerto
h.20.30 (turno unico – max 60 posti)
Sesta Godano Sagrato Chiesa S.ta Maria Assunta
Quel diabolico Paganini!
Virtuosismi ed intimità sonore per violino e chitarra
Marco Fornaciari violino
Domenico Lafasciano chitarra
Musiche di Niccolò Paganini, Alessandro Rolla, Luigi Legnani, Domenico Lafasciano
Lafasciano presenterà, in prima esecuzione assoluta, una sua composizione per chitarra sola intitolata “Preludio stravagante – Omaggio a Niccolò Paganini “.
Due Ambasciatori della musica italiana nel mondo, Marco Fornaciari e Domenico Lafasciano sono entrambi invitati da anni a rappresentare il nostro Paese in occasioni di Eventi speciali e commemorativi. Con il loro Progetto “Quel diabolico Paganini” il duo desidera presentare ad un pubblico eterogeneo i vari aspetti musicali e narrare anche alcune curiosità del più grande violinista di tutti i tempi.
Pagine immortali e rarità musicali per mostrare gli aspetti virtuosistici dell’arte violinistica e le intimità sonore di alcune composizioni dedicate alla chitarra, strumento con il quale lo stesso Paganini si esibiva in alcuni incontri musicali privati. Nel 2018 Marco Fornaciari e Domenico Lafasciano sono stati invitati a tenere due concerti in Francia (Consolato Generale d’Italia a Nizza ed Istituto Italiano di Cultura di Marsiglia) per celebrare la figura del grande Niccolò Paganini, nell’ambito del Progetto “European Paganini Route”.
Nel Programma di oggi troviamo anche due brevi pagine scritte da Alessandro Rolla e Luigi Legnani, musicisti con i quali il grande violinista genovese ha avuto interessanti rapporti artistici ed amichevoli.
Inoltre Lafasciano presenterà, in prima esecuzione assoluta, una sua composizione per chitarra sola intitolata “Preludio stravagante – Omaggio a Niccolò Paganini “.
Il brano sarà eseguito sulla chitarra Ory-Koliker costruita a Parigi nel 1797, appartenuta a Niccolò Paganini.
PROGRAMMA
Niccolò Paganini Sei Sonate di Lucca
(1782-1840) Sonata I: Amoroso – Andantino
Sonata II: Larghetto – Allegretto
Sonata III: Andante – Allegro
Sonata IV: Introduzione – Andantino
Sonata V: Quasi Adagio – Polonese
Sonata VI: Maestoso – Valzer
Alessandro Rolla Duettino I
(1757-1841) Andante – Rondò allegretto
Luigi Legnani Capriccio n.9 op.20
(1790-1877) per chitarra sola
Domenico Lafasciano Preludio stravagante (Omaggio a Niccolò Paganini)
(1955) per chitarra sola
Niccolò Paganini Sonata VI op.3
Andante – Allegro vivo e spiritoso
Niccolò Paganini Capriccio n.20 (dai 24 Capricci op.1)
per violino solo
Niccolò Paganini Sonata concertata
Allegro spiritoso – Adagio assai espressivo – Rondeau
Note sul Programma
Il Concerto si apre con Sei Sonate di Lucca che risalgono al periodo durante il quale il maestro genovese era al servizio di Elisa Bonaparte Baciocchi, incoronata Principessa di Lucca e Piombino dal fratello Imperatore Napoleone.
Il Duettino I è un’originale rarità cameristica del violinista-violista pavese Alessandro Rolla, con il quale Paganini ebbe relazioni amichevoli e forse anche discepolari. Sembra che lo stesso Rolla usasse accompagnare i suoi allievi di violino con la chitarra e potrebbe conseguirne da ciò l’interessamento di Paganini per la sei corde.
A seguire troviamo due brevi composizioni eseguite con la chitarra sola: il Capriccio n.9 del virtuoso chitarrista ferrarese Luigi Legnani con il quale Paganini stava progettando di tenere una tournée di concerti in duo che poi saltò a causa forse delle precarie condizioni di salute di Paganini ed il Preludio stravagante (Omaggio a Niccolò Paganini) composto per l’occasione dal chitarrista Domenico Lafasciano.
Nel programma troviamo poi l’elegante Sonata VI, l’ultima dell’op.3 che portano la dedica “Alla ragazza Eleonora”.
Il Capriccio n.20 dai 24 Capricci op.1 per violino solo del maestro genovese, evoca i suoni di una cornamusa legati a diabolici trilli su virtuosistici passaggi di semicrome.
Gran finale con la Sonata concertata, composizione densa nella quale la chitarra non ha, come in molte altre composizioni paganiniane, un semplice ruolo di accompagnamento, ma bensì dialoga con il violino emergendo con grande intensità.
Marco Fornaciari
Violinista livornese, ha iniziato lo studio del violino nella sua città col M° Cesare Chiti proseguendo poi presso l’Accademia Chigiana con i maestri Salvatore Accardo, Riccardo Brengola e Franco Gulli. In seguito si è diplomato con distinzione nella classe del M° Corrado Romano al Conservatorio di Ginevra. Ha suonato da solista nelle più prestigiose Sale da Concerto di tutto il mondo: La Scala di Milano, Mozarteum e Felsenreitschule di Salisburgo, Salle Pleyel di Parigi, Accademia di S. Pietroburgo, Sala Tchaikovskij di Mosca, Bunka Kaikan e Suntory Hall di Tokyo, Sydney Opera House, MusikVerein di Vienna, Lincoln Center di New York registrando spesso in ripresa diretta per numerosi enti radiotelevisivi. Ha inciso capolavori musicali di Beethoven, Bartok, Faurè, Ravel, Schumann, Schoenberg, Vivaldi per le case discografiche Erato, Naxos e Foné, per la quale ha ultimato l’unica registrazione integrale (in sei CD) delle oltre 80 composizioni di Paganini per Violino e Chitarra. Si dedica attivamente anche al repertorio per viola (del quale ha registrato alcuni CD sia in recital che con orchestra) e alla pratica del violino barocco con cui ha inciso, tra l’altro, una edizione “filologica” delle “Sei Sonate e Partite” di J. S. Bach. Per un ventennio è stato violino solista de “I Solisti veneti”, l’Orchestra da Camera italiana più popolare nel mondo. È fra i pochissimi a cui sia stato concesso più volte di suonare lo Stradivari del Comune di Cremona, ed il Guarneri di Paganini del Comune di Genova al Teatro Carlo Felice. Con l’Ensemble Foné, di cui è anche direttore artistico oltre che solista, ha recentemente registrato le Quattro Stagioni di Vivaldi per la Foné, in coproduzione con Philips e Sony, in super audio CD, suonando gli strumenti conservati presso il Comune di Cremona: lo Stradivari 1715, il Guarneri del Gesù, l’Andrea Amati e la viola Gerolamo Amati.
Domenico Lafasciano
Diplomato, con il massimo dei voti, al Conservatorio di Padova, si è perfezionato con Alirio Diaz, Alexandre Lagoya, Siegfried Behrend, José Luis Lopategui. Dal 1978 ad oggi, ha suonato nelle maggiori città di 36 Stati fra Europa, America, Africa, Asia ed Australia. Nel settembre 2001, invitato dalla New York University, ha tenuto un Recital dedicato alle vittime del World Trade Center. Domenico Lafasciano è invitato dalle Ambasciate italiane a suonare anche in occasione di Eventi speciali: Pechino (Settimana della Cultura italiana in Cina), Melbourne (Celebrazioni per l’anno 2000 con artisti italiani), Tangeri (Festa Nazionale italiana), Bengasi (rapporti commerciali italiani con la Libia), Stoccarda (Celebrazioni del 60° Anniversario della Costituzione italiana), Kiev (XVIII Settimana della Lingua italiana nel mondo). Nel 2007, nella Plaza de las Artes, davanti ad un pubblico di circa 4.000 spettatori, rappresenta l’Italia al Festival Euro Jazz di Città del Messico (Evento patrocinato dall’Unione Europea). Ha tenuto Master Classes presso Conservatori ed Università in Europa, America, Africa ed Asia; inoltre è stato invitato a far parte della Giuria di diversi Concorsi internazionali. Interessanti i suoi incontri con Andrés Segovia, che gli concesse di suonare la sua chitarra, John W.Duarte che gli dedicò una sua composizione e Leo Brouwer che ha avuto parole di elogio per la sua produzione compositiva. La sua attività artistica lo ha portato ad esibirsi con molti artisti, fra i tanti: il chitarrista classico Siegfried Behrend, i Solistes de l’Ensemble Orchestral de Genéve, il pianista jazz Enrico Intra, il batterista e cantante pop Tullio De Piscopo, l’attore Alessandro Quasimodo. Al suo attivo ha incisioni discografiche e pubblicazioni per diversi Editori musicali italiani, svizzeri, tedeschi e giapponesi. È’ stato docente di chitarra e tiene Master Classes presso i Conservatori Statali di Musica italiani.
Giovanni Accornero lavora da oltre quarant’anni nel campo degli strumenti ad arco e a pizzico, antichi e moderni, in collaborazione con ricercatori, esperti, liutai, allievi e restauratori, oltre che con musicisti, musei, fondazioni bancarie e private. Dal 1998 collabora con la casa editrice Il Salabue per la quale ha scritto numerosi testi ed organizzato mostre. Dall’ottobre 2012 è ufficialmente esperto e consulente della Fondazione Peter E. Eckes di Magonza, che ha l’obiettivo di patrocinare antichi strumenti italiani, affidandoli a giovani musicisti di talento. Ha curato nel 2013 la mostra “Le stanze della musica” a Cremona. Nel 2015 ha fondato, con la figlia Giulia, l’associazione “Adopt a Musician” per favorire i rapporti tra musicisti e mecenati; tra i musicisti attivi nell’associazione è Isabelle Faust, che suona il violino Stradivari del 1710 appartenuto a Henry Vieuxtemps. Dopo aver studiato la chitarra, si è interessato alla costruzione di strumenti a pizzico, creando la sua prima chitarra a 18 anni sotto la guida di Pietro Gallinotti. Ha pubblicato libri per diverse case editrici, tra cui: “Da Pressenda a Fagnola” (Ed. Ali, 1997), “Liuteria Piemontese – Annibale Fagnola, Annibalotto Fagnola, Riccardo Genovese e Stefano Fasciolo” (Ed. Il Salabue, 1998), “Il Conte Cozio di Salabue, Liuteria e collezionismo in Piemonte” (Ed. Il Salabue, 2005), “La chitarra, quattro secoli di capolavori” (ed. Il Salabue, 2008), “Antonio de Torres, lo Stradivari della chitarra moderna” (Ed. Museo del Violino, Cremona, 2017 e “Preziosi strumenti, illustri personaggi – Liuteria e Musica tra Seicento e Novecento in Europa (Ed. Il Salabue, 2018).